Tale genere è localizzato prevalentemente nei paesi della fascia costiera dell’Africa occidentale (Nigeria, Sierra Leone, Senegal, Liberia, Guinea, Costa d’Avorio), ma anche in Congo, Mali, Camerun e Angola. Le varie specie si concentrano in biotopi ombreggiati o poco illuminati (anche se si registra la presenza di specie, come nel caso di A. afzelii e A. barteri var. caladiifolia, che sono esposte pienamente alla luce solare), e sono ubicati presso le rive di fiumi o ruscelli, in corrispondenza di terreni umidi.
Altre specie vivono parzialmente sommerse, con il rizoma sott’acqua, ancorato ad un substrato roccioso o ciottoloso, in zone interessate dalla presenza di correnti più o meno rapide, e cascate; solo raramente prosperano in aree sommerse, e in tal caso non denotano un coefficiente di crescita elevato. In genere, le varie specie presentano una fibra particolarmente robusta ed un rizoma serpeggiante, talvolta dallo sviluppo sensibilmente allungato, come nel caso di A. afzelii (oltre un m di lunghezza); il picciolo, solitamente guainato, può essere imponente e robusto e misurare sino a 70 cm, anche se alcune varianti di A. barteri palesano misure più contenute, che si attestano sui 10-30 cm.
La lamina fogliare, generalmente coriacea, denota una conformazione lanceolata, che a seconda delle specie, può spaziare da stretto-ovale a ellittica (presenti anche esemplari con forma ovoidale o sagittata), una colorazione caratterizzata da varie tonalità di verde (alcuni esemplari di A. barteri var. angustifolia sono caratterizzati da colori scurissimi, mentre in altri risaltano sfumature chiare; A. pynaertii sfoggia invece cromatismi intermedi), un apice cuoriforme o appuntito e base decorrente (A. barteri var. angustifolia), troncata (A. barteri var. nana), astata o abbastanza arrotondata (A. heterophylla); il margine è contrassegnato da contorni leggermente ondulati oppure lisci.
La produzione delle infiorescenze è particolarmente generosa durante il periodo primaverile iniziale (da febbraio ad aprile), e alcune specie, quali A. afzelii, sono anche particolarmente produttive per quanto concerne la l’emissione di infruttescenze (contrassegnate, ad esempio, da un fitto rivestimento di bacche) e di semi.
Tuttavia, la produzione seminale è stata accertata un’unica volta nel caso di A. gigantea, e mai riscontrata in A. gracilis.
Per garantire uno sviluppo corretto non è necessario curare meticolosamente le condizioni chimiche dell’acqua, poichè tale specie, come del resto le altre, si adatta ad ambienti caratterizzati sia da acqua tenera che dura. Condizione imprescindibile risulta invece il settaggio dell’illuminazione a valori medio-bassi, per impedire l’insorgenza di problemi compromettenti la crescita delle piante, quali la copertura di alghe; importante anche l’approntamento di un materiale di fondo (composto da sabbia frammista ad argilla, o terriccio) ricco di sostanze nutritive, altrimenti gli esemplari si sviluppano in modo precario.
Nonostante le condizioni ottimali, è bene sapere che il genere Anubias cresce piuttosto lentamente, perciò è controproducente aspettarsi progressi significativi in tempi brevi, inferiori a circa un semestre. A seconda della variante, A. barteri può essere collocata in diverse posizioni o in acquari più o meno grandi: angustifolia è particolarmente adatta alla sistemazione in zone centrali o posteriori della vasca; caladiifolia, la variante più grande della specie, è assecondata nel suo sviluppo da una vasca sufficientemente alta; differentemente da altre varianti.
A. barteri nana si trova a proprio agio in un ambiente privo di materiale di fondo, galleggiando nell’acqua, e rappresenta una decorazione ottimale per il primo piano della vasca. Le altre specie del genere Anubias, pur adattandosi in qualche modo all’habitat dell’acquario, sono maggiormente indicate alla coltura semi emersa o emersa (in tali ambienti crescono maggiormente e con più sollecitudine), principalmente in paludari di considerevoli dimensioni, contraddistinti da un’ elevata umidità dell’aria, un’ illuminazione bassa o media, e una temperatura piuttosto calda.
La moltiplicazione vegetativa avviene tramite la formazione di piante avventizie, in corrispondenza del rizoma, o mediante divisione di quest’ultimo. La propagazione a livello gamico non è esclusa a priori, ma avviene più difficilmente: la germinazione è abbastanza sollecita, ma la crescita (sia in habitat sommerso che emerso) risulta sensibilmente rallentata rispetto allo standard naturale. Tutte le foto sono fornite da Anubias |
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