La Repubblica Ceca al centro dell’acquariofilia Europea
Praga, 28-30 Settembre 2001. Inizio così questo articolo, come se fosse un articolo scritto per un quotidiano, perché merita di essere ricordata questa data, come un grande “scoop acquariofilo”.
I motivi sono molti, ma quello che più merita di essere segnalato riguarda la prima partecipazione storica da parte di un gruppo di appassionati italiani al World Guppy Contest.
Questa manifestazione, ormai giunta alla sua sesta edizione, è considerata l’unica manifestazione a livello mondiale capace di radunare i diversi club di guppy sparsi in tutto il mondo, unendo così filosofie diverse di allevamento e dare la possibilità ai tanti appassionati di acquistare pesci e soprattutto scambiarsi informazioni sul loro allevamento.
La locandina della manifestazione.
Noi italiani abbiamo partecipato con 5 coppie di guppy (per le varietà e la classifica finale leggere il box a fine articolo) e i nomi, mi permetto di definire storici, che hanno tenuto alto il valore dell’Italia sono i seguenti: Marco Rosetti (cioè il sottoscritto), Alessandro Celerino (cha ha esposte due coppie), Costantino Orlandi e Piergiorgio di Filippo. Solo io, dei partecipanti, ero presente fisicamente al concorso, ma con me c’erano anche il presidente dell’Italian Guppy Club Nuzzo Gennaro e Gianmarco Vanni, grande appassionato acquariofilo, la mia fidanzata Tamara e la fidanzata di Gianmarco, Alessandra.
Ma trovarsi a Praga, non è stata solo l’occasione per assistere a questa manifestazione, poiché, come molti sapranno, la Repubblica Ceca è anche un centro nevralgico dell’allevamento di pesci tropicali, apprezzati in tutta Europa, soprattutto per l’allevamento dello Scalare.
Abbiamo avuto la possibilità di visitare alcune serre e negozi e parlare con alcuni allevatori per capire come fossero organizzati e come affrontassero le temperature rigide dell’inverno.
L’ultima cosa che vorrei segnalare in questa introduzione è l’incredibile varietà di ovovivipari e vivipari in esposizione che abbiamo potuto ammirare durante il World Guppy Contest.
Chi, appassionato come me, di questa categoria di pesci, potrà capire il mio entusiasmo nel vederli e nel poterli fotografare. Vedere dei pesci dal vivo, dopo che li hai visti per anni in foto è qualcosa di eccezionale.
Un bellissimo esemplare di Belonesox belizanus presente al concorso. Foto archivio AP.
Un maschio adulto di Nomorhanphus liemi liemi, praticamente impossibile da trovare, almeno in Italia. Foto archivio AP.
Le notizie da raccontare sono tante, direi quindi di partire per ordine parlandovi prima di tutto del WGC.
Questa manifestazione, organizzata per la prima volta da Hideharu Nishihara ad Osaka in Giappone nel 1996 con la collaborazione di Ömer Gülmez presidente del World Guppy Association, è giunta ormai alla sesta edizione e ogni anno sono sempre di più i guppy partecipanti.
C’è da segnalare però, che quest’anno, a causa dei tristi avvenimenti dell’11 Settembre 2001, molti americani che avevano già assicurato la loro partecipazione al concorso, hanno poi preferito non essere presenti con i loro pesci.
Questo ha fatto sì che la qualità dei guppy presenti fosse notevolmente inferiore a quella dell’anno precedente (manifestazione tenutasi a Vienna), al contrario, invece, dei prezzi che si sono realizzati durante l’asta!
Erano presenti circa 250 coppie di pesci, composte da un maschio e da una femmina della stessa razza. Al contrario del campionato europeo, dove vengono valutati un trio di maschi, sempre della stessa razza, nel campionato del mondo, come anche durante i concorsi americani, vengono valutati complessivamente un maschio e la sua femmina.
C’è da dire però, che alcuni allevatori preferiscono non portare la femmina della stessa razza del maschio, questo per evitare che altri allevatori vengano in possesso del ceppo puro, dato che alla fine della manifestazione le coppie vengono messe all’asta.
Per fortuna questa prassi è seguita da un esigua schiera di partecipanti, che comunque fanno in modo di far capire che la femmina non è pura, affiancando al maschio femmine di fatture e colori totalmente diversi, come dire: “Se volete questa razza vi do il maschio e poi ci lavorate anni come c’ho lavorato io per ottenere nuovamente femmine di razza pura”.
In effetti per chi non lo sapesse, ricavare la femmina della stessa linea del maschio è possibile effettuando incroci mirati, ma richiede tempo e spazio.
Tornando al concorso, la cosa che forse ha più colpito noi italiani è stato l’uso di una sorta di piccola campana di vetro per prelevare i pesci dalle vaschette e dalle buste. I guppy entravano in questa campana come se fossero attirati da essa.
Naturalmente io, anzi la mia fidanzata, se n’è subito procurata una e anche Gianmarco ha fatto lo stesso e debbo dire che l’utilità che ha questo accessorio è impressionante. I guppy si prelevano facilmente anche in vasche di 50 lt. Probabilmente non vedono la campana, che essendo di vetro li inganna con estrema facilità.
Il concorso si è svolto nel giardino botanico di Praga e i pesci erano illuminati alla luce del sole e questo ha dato un grande risalto ai colori delle livree, in particolar modo durante l’unico giorno di bel tempo che c’è stato in quei giorni a Praga.
Le vaschette erano di circa 10 lt e avevano al loro interno una porosa che emetteva aria.
La sala del giardino botanico che ha ospitato la manifestazione. Da notare la bandierina italiana appesa di fianco alle altre bendiere delle nazioni che hanno partecipato. Foto archivio AP.
Gli organizzatori materiali del concorso sono stati i soci del club Akvàrium che vanta nel proprio logo la data di fondazione che risale al 1899!!
Nella stessa sala dove erano ospitati i guppy erano state allestite altre vasche dove è stato possibile ammirare molti altri pesci (tutti made in Repubblica Ceca!) tra cui, come accennavo prima, tantissime specie di poecilidi, ma anche di vari ovovivipari e vivipari.
Volevo solo dire che ho approfittato di una femmina di Belonesox che aveva appena partorito dei “mega avannotti” che ho subito acquistato per 300 corone (9 Euro). La fortuna ha voluto che tra questi avannotti fossero finiti anche due avannotti di Nomorhamphus liemi liemi, saltati dalla vaschetta adiacente per sfuggire alle grinfie degli adulti che li avevano anche loro partoriti da poco.
Il foglio di valutazione dei giudici. Foto archivio AP.
La tabella con gli standard e i vari criteri di valutazione del pesce. Foto archivio AP. |
Un altro particolare che spiccava nella sala era uno striscione con tutte le bandiere dei paesi partecipanti, tra cui anche quella Italiana, posta quasi al centro di esso.
A ribadire l’importanza di noi italiani è stata anche la televisione pubblica della Repubblica Ceca che ha intervistato Gianmarco Vanni che con il suo ottimo inglese ha fatto da portavoce a tutti gli italiani presenti, spiegando la storicità che rivestiva la nostra partecipazione al WGC.
Parliamo ora del concorso, di come si è svolto, le regole base per le valutazioni dei pesci e di alcuni segreti carpiti agli americani presenti.
Il punteggio massimo raggiungibile da una coppia o da un trio, nel caso del campionato europeo, è di 100 punti. Arrivare a 100 punti significa che i pesci sono perfetti, ma questo è un sogno per tutti gli allevatori. Un punteggio di 80 è da considerarsi più che buono.
Lo scorso anno, il trio di guppy blu grass coda a triangolo di Kot Lubor vinse il campionato Europeo con 87,33 punti e questo punteggio fu considerato altissimo, anche merito dei pesci in questione che erano a dir poco eccezionali.
Quest’anno il vincitore del WGC è stato un particolare guppy con colorazione base blond e coda a triangolo molto interessante e soprattutto raro da trovare in commercio. L’allevatore del guppy campione del mondo è Magoschitz Herman facente parte del famoso club tedesco DGF. La coppia ha totalizzato 82,67 punti.
La coppia campione del mondo 2001. Foto archivio AP. |
Seconde classificate sono arrivate tre coppie di guppy con un punteggio di 82,33 tutte appartenenti ad allevatori cechi. I pesci in questione erano una coppia di Blu moskow apparteneti a Kot Lubor (probabilmente uno degli allevatori di guppy show più apprezzati in Europa), una coppia di Half Black red appartenenti a Sima Lubos e infine una coppia di albini doppia spada di colore rosa intenso, appartenenti all’Ing. Krousky Ivan.
Un giudice durante la valutazione dei guppy. Foto archivio AP.
Gli americani presenti erano molti e di una simpatia e disponibilità unica. Parlando di come allevavano i pesci, sono uscite fuori notizie molto interessanti.
Prima di tutto usano un pizzico di sale per allevare i guppy, questo per aumentare l’intensità dei colori e per ottenere un’acqua dura, e come nutrimento usano spesso e volentieri cuore di bue con dentro una buona quantità d’aglio, il quale ha una risaputa funzione disinfettante.
Come cibo vivo di accrescimento, per gli americani, “artemia al 100%”, perché molto più nutriente di altri mangimi.
Io personalmente sono contrario all’aggiunta di sale nelle vasche di guppy, perché spesso questo pesce è venduto a dei neofiti i quali, se non tengono conto di questo particolare si ritrovano poi con i pesci che si ammalano frequentemente a causa della diversa acqua in cui vengono immessi.
Ci hanno poi parlato di come selezionavano i guppy show per far sì che la linea genetica degeneri il più tardi possibile. Praticamente, partendo da un trio puro (due femmine e un maschio) già dal primo parto delle femmine separano la prole, cioè gli avannotti di una femmina da una parte e gli avannotti dell’altra femmina in un altro acquario.
Continuano con queste due linee separate fino alla 4 generazione (F4), la quale verrà poi fatta incrociare con il trio iniziale di partenza. Specificavano inoltre, che se l’occhio esperto era capace di selezionare una buona femmina F4, questa, una volta fatta incrociare con il maschio del trio iniziale, permetteva di ottenere un altissima percentuale di figli maschi. E’ scontato che per ogni generazione venivano poi selezionati gli esemplari migliori.
Come già accennato, alla conclusione della manifestazione, i pesci presenti vengono battuti all’asta.
I partecipanti all’asta. Gli appassionati di guppy show possono divertirsi a riconoscere i tanti allevatori famosi presenti in questa foto. Foto archivio AP.
Quest’anno i prezzi raggiunti sono stati veramente ragguardevoli. Una coppia di Guppy Moskov di un allevatore giapponese ha raggiunto lo straordinario prezzo di 5.600 corone e cioè più o meno 175 Euro!
Il pesce è stato comprato da un ceco. Il primo classificato è stato battuto per 2.700 corone, ma molti altri pesci hanno superato tranquillamente i 50 Euro di prezzo. Anche noi italiani abbiamo portato a casa bei pesci, tra cui il “fratello gemello” del campione del mondo che con un ottimo punteggio di 81 lo abbiamo pagato 1.500 corone (quasi 50 Euro).
I momenti salienti dell’asta. I numeri dei pesci e il loro prezzo d’acquisto venivano riportati su una lavagna. Foto archivio AP. |
Durante la manifestazione abbiamo avuto l’occasione di parlare con molti allevatori di pesci tropicali e dato che eravamo interessati all’acquisto di alcuni scalari, uno di questi allevatori ci ha portato a visitare il suo allevamento.
Questo si trovava a circa 50 km da Praga, precisamente in un paesino in piena campagna di nome Caslav. Noi credevamo di trovare in loco una grande serra tipo Panaque per intenderci, invece abbiamo trovato due miniserre che contenevano all’incirca una decina d’acquari di 200 lt e due vasconi in cemento 100 x 80 x 70. Poca roba quindi, ma molto ben organizzata.
La serra del Signor Milan. Foto archivio AP.
Tutti gli acquari erano pieni zeppi di piante rigogliose illuminate con luce naturale. Gran parte delle vasche contenevano scalari e poecilidi vari. Una cosa che caratterizzava queste vasche era la presenza in ognuna di esse di un “qualcosa” messo in una calza che occupava una bella porzione della vasca (diciamo delle dimensioni di un kg di pane).
Alla domanda di cosa contenessero queste calze, la risposta è stata “Kokos”. Noi abbiamo pensato che potesse essere torba, ma l’acqua era limpidissima, abbiamo poi pensato che poteva trattarsi di carbone, ma non avrebbe avuto senso tenerlo fermo lì in vasca, poiché la sua efficacia adsorbente si ottiene con il passaggio forzato dell’acqua.
Il dubbio si è ancora più ampliato quando, dopo aver consultato un vocabolario ceco-italiano, alla voce Kokos risultava la parola “cocco”. A questo punto, chiedendo ad un po’ di persona si è giunti alla conclusione che potesse trattarsi di carbone di cocco, un prodotto che viene oggi usato specialmente in acquacultura.
Tutta la serra era rivestita con pannelli di polistirolo per mantenere il calore, il quale era fornito da una stufetta elettrica di piccole dimensioni dotata di termostato. Probabilmente d’inverno, visto che la temperatura in quelle zone è quasi sempre sotto lo 0, resta sempre accesa.
Dicono che nella Repubblica Ceca, la corrente elettrica costi pochissimo, quindi alla fine la spesa non risulta neanche gravosa sul “bilancio” finale.
Parlando del più e del meno e notando l’estrema sicurezza dell’allevatore nel poterci procurare in un solo giorno Discus, Ancistrus, poecilidi vari e un numero elevato di scalari di qualsiasi varietà, abbiamo cominciato a capire come funzionasse questo particolare commercio che mi permetto di definire “casalingo”.
Momenti della contrattazione. Possiamo anche ammirare l’interno della serra. Foto archivio AP.
Praticamente sono tantissime le persone che allevano pesci tropicali in casa o in piccole serre come quella che abbiamo visitato. I più scaltri, come l’allevatore che ci ha ospitato, oltre ad allevare pesci, si prendono l’impegno di raccogliere le quantità necessarie che vengono richieste.
Praticamente, sapeva già da chi rivolgersi per ottenere altri scalari oppure pesci che non allevava lui direttamente come discus o ancistrus. Insomma, nel giro di qualche telefonata avrebbe poi, il giorno dopo, reperito tutti i pesci che gli abbiamo richiesto.
Stessa cosa è avvenuta l’ultimo giorno della manifestazione: Gianmarco Vanni e io volevamo assolutamente comprare dei poecilia endler che erano lì in esposizione, ma ci hanno detto che non potevano venderli.
A questo punto ci siamo rivolti ad un altro allevatore-raccoglitore presente alla manifestazione, il quale dopo aver fatto una telefonata, ha fatto pervenire una persona con una busta piena di poecilia endler. Anche questa persona era un “allevatore casalingo”.
A questo punto mi viene simpaticamente da dire che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio “spaccio” di pesci tropicali, composto da una rete fittissima di conoscenze, efficace ed efficiente e soprattutto predisposta e collaudata a queste finalità, cioè il reperire nel modo più celere possibile i pesci di cui si ha bisogno.
Parliamo dei prezzi.
Nei negozi un Guppy costava intorno le 20 corone e cioè 0,62 Euro, ancora meno costavano i neon. Un discus Brown di medie dimensioni costava intorno le 100 corone (3,1 Euro), anche se non di altissima qualità, mentre uno scalare di 4-5 mesi poteva costare al massimo 60 corone (1,86 Euro).
I prezzi che abbiamo spuntato noi agli allevatori sono stati sicuramente molto convenienti, ma dato che ci dicevano di fare noi il prezzo, sicuramente tra di loro i prezzi sono ancora più bassi.
Gli ancistrus di 4 cm li abbiamo pagati 25 corone l’uno (0, 77 Euro), mentre gli scalari Koi adulti e veramente belli li abbiamo pagati 100 corone l’uno. Per gli scalari sempre Koi di dimensioni medio-piccole abbiamo spuntato un prezzo di 25 corone.
Da parte nostra, quindi, tutto di guadagnato, ma sono convinto che ad avere fatto l’affare siano stati i cechi.
In conclusione posso dire con grande soddisfazione che anche l’Italia è entrata di diritto nel panorama mondiale del guppy show. La prossima manifestazione si terrà a Norimberga in Germania e quindi, per chi fosse interessato, inizi da subito a selezionare i suoi guppy show e se avete bisogno di informazioni potete anche contattare il sottoscritto.
BOX
Come si sono classificati gli italiani al World Guppy Contest
35° Di Filippo Piergiorgio con un Cobra Green doppia spada con un punteggio di 75,67
44° Rosetti Marco con un Mosaic doppia spada con un punteggio di 73,67
53° Celerino Alessandro con un Cobra green coda a triangolo con un punteggio di 70
58° Orlandi Costantino con un Albino Half-black red coda triangolo con un punteggio di 65,33
N.B. nella classifica finale venivano riportati solo i pesci migliori piazzati di ogni allevatore. Il numero totale degli allevatori era 61.
Il passato, presente e futuro del World Guppy Contest
1996 Osaka (Japan) – Organizzatore: Mr. Hideharu Nishihara
1997 Nürnberg (Germany) – Organizzazione club: DGLZ (Hermann Magoschitz)
1998 Milwaukee (USA) – Organizzazione Club: GAM (Bill Klein, Mike Brewer)
1999 Rio de Janeiro (Brazil) – Organizzazione Club: Club des Criadores do Guppy (Rodrigo Ziviani)
2000 Vienna (Austria) – Organizzazione Club: ÖGG (Alfons Jestrabek)
2001 Prague (Czech) – Organizzazione Club: AKV (Ing. Ivan Krousky)
2002 Nürnberg (Germany)
2003 California (USA) (?)
Paesi che stanno aspettando conferma per ospitare il WGC nei prossimi anni: Taiwan, Japan, France, etc.
Ringraziamenti: Si ringrazia Gianmarco Vanni, per aver contribuito con alcune informazioni alla stesura di questo articolo e Ömer Gülmez per aver fornito i dati relativi al WGC.
Marco Rosetti