I ripetuti tentativi del maschio, per cercare di fecondare la femmina, raramente vanno a segno ed è quindi molto difficile vedere la copula vera e propria del guppy. Infatti, si sostiene che un maschio possa fecondare la femmina non più di una volta alla settimana, se non addirittura due.
Da quando allevo questo stupendo pesce, mi è capitato due volte di vedere questo particolare momento.
La prima volta, risale a circa 5 anni fa. La femmina in quel caso fu letteralmente “presa” con l’inganno da un maschio. Questo, senza che la femmina lo potesse vedere, arrivava dal fondo della vasca e introduceva il proprio gonopodio nell’apertura urogenitale della femmina. La copula durò all’incirca tre-quattro secondi.
Memorizzai perfettamente quello che avevo visto, ma non potevo essere certo del venuto accoppiamento, anche perché la bibliografia che abbiamo in Italia non riporta descrizioni al riguardo, se non il libro “Tutto Guppy” di Dieter Vogt, dove però sottolinea che per esserci l’accoppiamento vero e proprio la femmina deve essere immobile, cosa non riscontrata dal sottoscritto.
Poco tempo fa, mentre stavo osservando uno dei miei acquari, ho potuto assistere nuovamente a questo fenomeno. Il comportamento dei due protagonisti è stato lo stesso che osservai all’epoca, escluso il fatto che il maschio è stato un po’ meno cafone.
Il guppy in questione era un maschio molto giovane di 5 mesi di vita e quindi molto attivo sessualmente, mentre la femmina, era moto più grande sia d’età (15 mesi) che di taglia.
I due guppies erano in movimento, come nei classici e continui tentativi, ma in questo caso il maschio riusciva ad introdurre il gonopodio nella femmina, questa si irrigidiva inarcando il corpo e iniziando a nuotare in tondo (quasi su se stessa) con il maschio al seguito. Inoltre si poteva notare che l’occhio della femmina diventava come vitreo, quasi libidinoso o dolorante (per farvi un esempio, una cosa simile la si riscontra nelle femmine di cocorite durante l’accoppiamento, può sembrare stupido, ma per chi lo ha visto rende bene l’idea).
I giovani maschi di 3-4 mesi sono di gran lunga più attivi sessualmente rispetto ai maschi più anziani. Foto archivio AP. |
L’amplesso, come ho già detto, dura all’incirca tre, quattro secondi, dopo di che i due pesci si dividono.
In quest’ultima occasione, ho osservato il comportamento dei due soggetti anche subito dopo la copula, cosa che non avevo fatto anni fa: la femmina, appare sbigottita e lenta nei movimenti per almeno 5-10 secondi, mentre il maschio sembrava avere una carica sessuale raddoppiata, ma solo per lei. Questo, infatti, nonostante la presenza di altre femmine, simili in tutto e per tutto, continuava in modo spasmodico ad andare dietro la femmina da poco fecondata, con un’irruenza che solitamente non si riscontra. Nonostante questo però, non ho riscontrato altre copule da parte dei due soggetti nei minuti successivi, dopo di che la mia osservazione si è fermata.
Traendo delle conclusioni, mi permetto di dire che la fecondazione è quasi un colpo di fortuna da parte del maschio, il quale deve riuscire ad introdurre il gonopodio nella fessura urogenitale della femmina. Questa, risulta sempre indisposta all’accoppiamento, mentre nel momento dell’introduzione del gonopodio, cambia radicalmente il proprio comportamento. A questo punto mi chiedo come mai la femmina è sempre restia agli stimoli del maschio, o al massimo si limita a inseguire la sua coda, quando questo la fa vibrare? Può essere che la femmina provi un fortissimo dolore durante la copula e quindi eviti il maschio? Una circostanza che avvale questa mia tesi potrebbe trovar riscontro nel fatto che le giovani femmine, sembrano collaborare e condividere i rituali dei maschi, per poi smettere con il raggiungimento della maturità. Giro questo quesito agli studiosi o ad altri appassionati.
Grazie, è stato molto interessante.
Anche durante l’osservazione dei miei Guppy degli ultimi anni ho riscontrato comportamenti molto affini, ma a differenza dell’atteggiamento quasi ostile da lei riscontrato, nel mio caso sembrava quasi che fosse proprio la femmina ad aiutare il movimento del gonopodio, facilitandone l’accoglienza con leggere spinte verso il maschio.
E se, al contrario, i pesci fossero in grado di provare piacere ed attrazione verso l’altro sesso, proprio come noi umani? Lascio ad altri appassionati e studiosi come me riflettete e provare a dare una risposta.