Spesso si sente affermare che la gestione dell’ acquario marino, ed in particolare quello di barriera, sia molto difficoltosa. Non si può negare che questa affermazione sia del tutto infondata. Obbiettivamente tutti gli organismi marini, in particolar modo gli invertebrati, sono forse tra gli animali più delicati esistenti in natura. Tutti gli abitanti delle barriere vengono prelevati direttamente negli oceani (le riproduzioni in cattività, a livello commerciale, sono ancora rare), e sono abituati a vivere in ambienti fortunatamente ancora incontaminati. Tutte le funzioni principali (respirazione, alimentazione, ecc.) sono svolte nell’ acqua, e per allevarli in acquario senza vederli deperire sarà indispensabile cercare di ricreare, in un ciclo chiuso e nella maniera più fedele possibile, le stesse condizioni chimiche, di alimentazione, di luce e di corrente cui sono abituati. Va ricordato, inoltre, che la struttura di alcuni di essi è praticamente costituita da una membrana di poche cellule piena d’ acqua, e che basta poco per danneggiarli. Da qui la convinzione dell’ estrema difficoltà, derivata principalmente dall’ utilizzo di sistemi antiquati ed inefficienti che non sono in grado di ricreare le giuste condizioni chimico igieniche dell’ acqua. Già da una quindicina d’ anni a questa parte, con l’ avvento dei filtri percolatori ed una visione tecnologica dell’ acquariologia, le cose sono radicalmente cambiate offrendo possibilità di riuscita insperate fino a qualche anno prima. Da allora le tecnologie si sono poi ulteriormente evolute (in America già da molti anni), e da circa tre o quattro anni anche in Italia, grazie soprattutto all’ enorme quantità di informazioni, non solo a livello tecnico ma anche biologico, che ci sono pervenute con l’ avvento di Internet, ed alle intuizioni di alcuni appassionati che hanno iniziato a divulgare queste informazioni sui News Groups settoriali italiani. Chiaramente, per una buona riuscita, non sarà sufficiente stare seduti ad osservare, ma sarà necessario documentarsi sulle cose da fare e da non fare e sicuramente dedicare un po’ del nostro tempo e della nostra passione. Quindi con un minimo di impegno e soprattutto grazie alle nuove tecnologie che sopperiscono agli errori umani, l’ acquario di barriera è diventato più semplice. Magari un po’ più costoso rispetto ad uno d’ acqua dolce, ma finalmente accessibile a tutti. Di seguito una guida per chi si avvicina per la prima volta alla realizzazione di un acquario di barriera. Gli argomenti sono tanti e lo spazio limitato, quindi mi soffermerò non tanto sui perchè, ma soprattutto sulle cose da fare per una corretta gestione. |
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