La vasca il 17 febbraio 2007
Introduzione: La mia passione per l’acquariologia viene ormai da molto lontano, e tutto è cominciato con un betta splendens e la sua boccetta d’acqua… da quel momento è stato una continua escalation di vasche vaschine e vaschette… prima un acquarietto dolce da 20 litri, poi uno da 40 poi uno da 80… fino al grande salto, nel 2001 insieme alla ristrutturazione di casa per il nostro matrimonio, mio e di mia moglie Simona, abbiamo pianificato il grande salto all’acquariofilia marina.
L’approccio ? nato per ospitare un bellissimo pomacanthus imperator e per il fascino innegabile che il colore ed il movimento dei pesci marini può infondere anche a prima vista.
Il fidato negoziante invece mi distolse dalla mia idea, consigliandomi di creare un habitat per coralli molli (gli unici venduti nel suo negozio, e quindi anche gli unici che allora conoscessi), incompatibili con il pomacanthus. Più invertebrati e meno pesci era l’ottima idea di fondo, peccato solo che l’allestimento rispecchiava la vecchia idea del biologico, quindi filtro Eheim asciutto-bagnato esterno, filtro biologico esterno caricato con rowa phos, dupla baccies e carbone attivo, nessuna pompa di movimento se non quella dei due filtri esterni, tante rocce vive (ottimo!) e una luce fievole da ben 2x54w di pll a 10.000°K. Dai momenti bui del biologico fino all’esplosione di sps attuali, questa è la mia vasca.
La vasca come si presentava il 17 aprile 2007. La cosa che si nota maggiormente è la dimensione dei coralli.
Acquario:
Attualmente il mio acquario è molto diverso da come era stato concepito, come è possibile rendersi conto dalle foto che ho inserito alla fine di questo paragrafo.
Le misure sono 120 cm di lunghezza, 49 di profondità e 55 di altezza, ben 323 litri lordi.
Ecco come si presenta la vista da uno dei lati corti, si noti l’intreccio che crea l’Acropora microphthalma sullo sfondo E’ collegato tramite un tracimatore Tunze alla sump di 50x40x30 cm tenuta con un livello di 22 cm di acqua, posta all’interno del mobile in legno alto solo 71 cm. La pompa di risalita è una inossidabile Eheim 1250. Completa il sistema una vaschetta di rabbocco da 35 litri circa. | Ecco quello che vede un pesciolino arrivato alla fine della vasca che si volta per tornare indietro |
Ecco una sequenza di foto che mostra i cambiamenti del mio acquario fatti nel corso degli anni
La vasca nel febbraio del 2002: Molli e Biologico |
Passa un anno, nel 2003 si presenta praticamente identico |
Nel gennaio del 2004 cominciano a vedersi i danni del sistema biologico e c’è la voglia di cambiare |
Un anno di HQi (prima da 150w e poi da 250w), e l’uso dello schiumatoio cominciano a dare i propri frutti, si intravedono i primi sps e la vasca finalmente gira |
Marzo 2006: l’invasione di xenia continua e gli sps cominciano a prendere il sopravvento |
La vasca a febbraio del 2007. Passato alle T5 da ormai 6 mesi. Gli sps caratterizzano la vasca |
Movimento:
Il movimento in vasca è affidato a due pompe Tunze Stream, originariamente erano una coppia di 6000, che sono state modificate artigianalmente per diventare delle 6100. In verit? ? stato cambiato il trasformatore usandone uno adeguato ed uguale a quello usato da Tunze. Infatti le due pompe, le 6000 e le 6100 sono assolutamente identiche, differendo solo per il trasformatore, ulteriori informazioni potete trovarle sul forum a questo indirizzo: http://acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=47654. In questo momento quindi la capacità di movimento dell’acquario ? pari a 12.000 litri ora per ogni pompa, per un totale di 24.000 litri ora (quindi c’è sempre in vasca un movimento di almeno 40 volte il suo volume), vengono alternate grazie all’uso del multi controller 7095, e dopo diverso tempo che venivano usate con il programma “interval 2” mi sono definitivamente convertito al programma “pulse” che mi pare dia una spinta maggiore al movimento, che sembra molto più naturale e molto più potente. Le pompe in vasca sono purtroppo molto ingombranti ma il loro flusso è ad oggi, purtroppo, ineguagliato. Per minimizzare l’ingombro sto usando i magneti Tunze, anche se il risultato è ambiguo. Da una parte sono estremamente comodi ed esteticamente favolosi, ma consentono una basculazione sul piano orizzontale molto limitata a differenza dei supporti forniti a corredo.
La notte il flusso si riduce a circa 7.000 l/h per osservare una leggera calma notturna ma senza che il flusso si arresti troppo. In alcune foto si nota la presenza di un velo di ciano dovuti alla carenza di movimento data soprattutto dalle enormi colonie di sps che bloccano e/o limitano la potenza delle pompe.
Un granchietto simbionte dentro l’A. azurea |
Punte di A. formosa |
Polipi di A. nobilis |
Un calice di Caulastrea furcata |
Punte e tessuto di A. azurea |
A. formosa |
Polipi di Seriatopora caliendrum |
Polipi di A. non identificata |
Dentro i polipi di una A. nobilis |
I polipi di A. grandis |
Polipi di A. microphthalma |
A. microphthalma fuori dall’acqua |
Filtraggio:
Faccio un piccolo passo indietro, che è anche una premessa. Il mio acquario si regge oggi sul più classico Metodo Berlinese, seguito quasi alla lettera, senza nessuna aggiunta di alcun tipo. Il passaggio dal biologico al berlinese è stato lungo e non privo di problemi e prove. Insieme all’illuminazione il sistema di filtraggio è stato quello che hacambiato maggiormente nella vita del mio acquario. Come detto il sistema era iniziato sotto l’egida del biologico e solo la frequentazione del forum di acquaportal, del newsgroup it.hobby.acquari mi ha convinto a passare ad un sistema di conduzione berlinese. Per farla breve ordinai un Aquamedic Turboflotor 1000 multi sl per il grande salto, che usai per oltre un anno, poi passai ad un Deltec MCE600, dei quali potete leggere una mia prova comparativa cliccando qua, fino a quando sono riuscito a costruirmi la sump e quindi ho ordinato un H&S 150F2001. Uno skimmer monompompa con il diametro della camera di contatto di 15cm spinto da una pompa Aquabee 2001 con girante a spazzola. L’uso dello schiumatoio associato alle rocce vive mi consente di tenere i nutrienti a valori non rilevabili con i normali test colorimetrici, in genere uso test Salifert. | Qua a fianco si vede l’organizzazione del mobile. Nella parte sinistra la sump con schiumatoio, caduta e risalita, riscaldatore e sonde, a destra invece reattore di calcio, trasformatori delle Tunze Stream, vasca di rabbocco, multicontroller Tunze, e unità di potenza Aquatronica. |
Riporto una tabella con i valori medi rilevati nel corso degli anni, sebbene non sia un misurone, in quanto mi baso soprattutto sulle mie capacità “visive” e sulla capacità ormai affinata di capire la MIA vasca, può essere utile per vedere le differenze sui valori dei diversi metodi di conduzione fatti sulla stessa vasca: Anno | Nitrati | Fosfati | Durezza | Calcio | Magnesio | 2002 | 8,1 mg/l | 0,08 ppm | 8,5° dKH | 372 ppm | | 2003 | 21,3 mg/l | 0,13 ppm | 8,3° dKH | 364 ppm | | 2004 | 21,7 mg/l | 0,10 ppm | 8,7° dKH | 393 ppm | 1177 ppm | 2005 | 3,6 mg/l | 0,00 ppm | 7,1° dKH | 362 ppm | 1162 ppm | 2006 | 0,16 mg/l | 0,00 ppm | 7,2° dKH | 373 ppm | 1171 ppm | 2007 | 0,2 mg/l | 0,00 ppm | 7,5° dKH | 380 ppm | 1150 ppm |
Luce:
Come accennavo sopra la luce è l’altra caratteristica che nel tempo è mutata maggiormente. Partito con una 2x54pll, sono passato ad una 4x54pll, poi la conoscenza del forum mi ha portato nel mondo delle HQi, prima una CEAB Sunsky da 2x150w con reattori elettronici, luce lunare e 2 pll da 54w blu, con la quale il mio acquario ha cominciato a vivere e prosperare, poi una Costaplafoniere 2x250w con 2t5 da 54w, con la quale il mio acquario è letteralmente esploso.
Per alcuni problemi (sopratutto tiraggio delle parti in ombra e calore molto elevato nella stagione estiva) conditi da alcune considerazioni spicciolaeoltre che per curiosità, sono passato da ormai 8 mesi alle T5, con una superba plafoniera ATI Powermodul 8x54w, con ottimi risultati.
Il fotoperiodo è suddiviso in 11 ore di blu e 9 e mezza per le altre 6 lampade. Attualmente uso 6 tubi ATI aquablue spezial e due ATI blu plus. | La Plafoniera ATI Powermodul appena arrivata ed adagiata sul letto per vivisezionarla prima del montaggio sulla vasca |
La plafoniera è tenuta a 20 cm dal livello dell’acqua per consentirmi di inserire agevolmente le mani in acqua in caso di bisogno o di taleazione, e per minimizzare gli schizzi d’acqua sulla superficie in plexiglass di copertura della plafoniera, tale da non dovermi costringere ad una frequente pulizia della stessa.
Nel forum, cliccando qua potete leggere le mie considerazioni su questa plafoniera e sui T5 in generale espresse nel forum. | In questa foto si può ammirare dal lato corto di tutto e di più:
E’ quasi ora del pasto, come si vede dall’assembramento di quasi tutti i pesci al di sotto dell’anellino posizionacibo, nella penombra si intravede anche la Calloplesiops e l’Acreichthys, in alto sopra la stream si vedono alcune Aiptasie, e sempre sulla sinistra diverse chiazze inestirpabili di Myrionema. Si notino anche, ed è impossibile non notarle, le incrostazioni di alghe calcaree e la dimensione relativa dei coralli… e la tridacna che prospera nell’ombra. La A. nobilis è appoggiata al vetro e questo rende difficile la sua pulizia.Tutto il mio acquario in una foto… |
Controllo della Temperatura:
Il sistema è gestito dal computer Aquarium Controller by Aquatronica che mi consente, fra tutte le altre cose, di tenere sotto controllo la temperatura che come sappiamo è un problema critico nella gestione di un acquario marino di barriera. Il riscaldatore entra in funzione a 25,7 gradi e superiormente ho definito una curva che gestisce la temperatura massima in funzione delle ore della giornata, se si arriva a tali valori si accendono le ventole tangenziali (fino a 3 con le HQi da 250w), se si va oltre e si arriva a 28,1 gradi si cominciano a spegnere progressivamente le luci togliendo la maggior fonte di calore.
Il riscaldatore è da 300w. Con Aquatronica gestisco praticamente ogni cosa in acquario, dagli innumerevoli timer, al livello di sump, acquario e rabbocco, misuro pH, redox, densità ed ovviamente temperatura. Più tutta un’altra serie di funzioni che sarà presto oggetto di un articolo separato.
Integrazioni:
Come già scritto nell’introduzione il sistema che seguo è il berlinese classico, in special modo cerco di mantenere la gestione la più semplice possibile, in modo che l’acquario sia un divertimento ed una gioia e non una costrizione. Quindi ho un indispensabile reattore di calcio, attualmente il Korallin c-1501, leggermente sottodimensionato per una vasca come la mia, e non uso altro. I valori che riesco a mantenere in vasca sono di circa 400 mg/l di calcio e fra 6 ed 8 dKH, mentre il magnesio ? mantenuto fra 1.150 e 1.200 mg/l.
Ogni mese cambio anche 100 g di carbone attivo posto in una calza a bagno nella sump.
Non integro assolutamente nient’altro mi limito ad usare un buon sale per i cambi d’acqua, il tropic marine pro reef, e mantengo la densità a circa 1025.
Alcune volte è necessario alzare i valori di calcio e/o dKH, e nel caso uso i prodotti della Kent, Turbocalcium e buffer dKH.
A. azurea |
Lobophytum |
Intrecci fra A. microphthalma e M. digitata verde |
A. prostrata che cerca di farsi strada fra i discosomi |
Discosoma spotted |
Tridacna Maxima |
Red Sea Xenia sp. e Discosoma striata |
Discosoma striata |
Gobiodon okinawae dentro la colata di A. microphthalma |
Spugne nate spontaneamente, qua sul mantello della Tridacna |
Manutenzione:
Come descritto anche in precedenza ho basato la vasca su un metodo che mi consenta di mettere le mani in vasca il minor tempo possibile, quindi la manutenzione ordinaria si basa sulla pulizia dei vetri una volta ogni 3 o 4 giorni, il cambio d’acqua di circa il 6% della capacità della vasca (15,5 litri) ogni 2 settimane. Una volta al mese devo estrarre le grate delle stream e pulirle perchè tendono a riempirsi di alghe e quindi a diminuire il flusso. Ogni 2 mesi circa tolgo il plexiglass di copertura della plafoniera e lo pulisco dalle incrostazioni saline che inevitabilmente si formano.
Ogni sei mesi pulisco la pompa di risalita e quella dello schiumatoio, mentre il bicchiere dello stesso lo svuoto e lo pulisco ogni 3 o 4 giorni. Alimentazione:
L’alimentazione dei piccoli ospiti pinnuti è affidata principalmente ai granulati della SHG, in genere il granulato normale ed il premium marino, quest’ultimo addizionato di aglio e vitamine, altrimenti in caso di forte stress uso anche il mangime del Dr. Bassler Forte, anch’esso addizionato di aglio e vitamine. Ogni tanto aggiungo del mysis congelato, oppure Cyclop Eeze o altro. Inoltre con cadenza mensile somministro delle vongole fresche e soprattutto vive ad uso e consumo della mia Calloplesiops.
Il cibo viene somministrato 2 volte al giorno in media, con aumento della frequenza quando capita, o meglio quando sono in casa tutto il giorno come i fine settimana.
Per i coralli somministro invece 20 ml di H&S Marine de Luxe a giorni alterni, e 8 cucchiaini da 40cc di Elos SVC sempre a giorni alterni, somministrati assieme e sempre attorno alla mezzanotte. Ospiti: Pesci:
Amphiprion ocellaris: sono una coppia che depongono ad intervalli fissi di circa 15 giorni. Uno dei due ? con me dall’allestimento dell’acquario, cioè da febbraio 2002, e quindi ha compiuto da poco i 5 anni. L’altro, il maschio, è con me solo dal gennaio del 2003, quindi ha “solo” 4 anni.
Nelle foto riportare sotto è possibile vedere la femmina nell’atto della deposizione ed uno scatto alle uova. Chrisiptera parasema: ultimo rimasto di una terna inserita all’allestimento dell’acquario, condivide con l’altro pagliaccio la longevità di 5 anni. Pesce territoriale, ma soprattutto verso i suoi simili, tanto che all’inizio le 3 chrisiptere si erano divise l’acquario in parti uguali, un terzo a testa. Non so se oggi riuscirei a fare a meno di quel bellissimo blu acceso; Acanthurus leucosternon: il vero padrone dell’acquario, acquistato piccolo ormai è vicino ai 18 cm di lunghezza, è con me dal luglio del 2002, quindi sulla soglia dei 5 anni. Purtroppo l’acquario attuale è un po’ stretto per un pesce di queste dimensioni, come non mi dimentico mai di dire nel forum, e quindi con l’età tende a diventare aggressivo, soprattutto verso lo zebrasoma. In famiglia lo abbiamo chiamato affettuosamente Berto, è talmente docile che si fa pure accarezzare la schiena senza timori. Oggi però non lo ricomprerei proprio perchè il mio acquario è troppo piccolo per ospitarlo in modo degno, e quindi manifesta il suo disappunto con una aggressività più alta del normale.
La prima foto è tutto fuorchè bella, ma è una delle più vecchie che ho, risale all’agosto del 2002, e sicuramente testimonia come questo magnifico pesce sia cresciuto, da notare infatti il rapporto fra la testa e le pinne… e come allora si vedesse la linea laterale… dato che oggi, come dice chi viene a vedere il mio acquario, è difficile vederne uno che stia meglio in cattività se si misura la larghezza del dorso Calloplesiops altivelis: la nostra Camomilla, pesce spaventosamente bello, anch’ella in vasca dal luglio del 2002 ed ormai in taglia adulta di 20 cm, ha una sola controindicazione, il suo innato appetito verso i gamberetti, anni fa quando ancora la mia cultura acquariofila era molto bassa in tal senso, si è pappata ben 7 lysmata wurdemanni nel giro di due sere. A parte questo ed una timidezza sicuramente accentuata rispetto ad altri pesci, è un pesce che si lascia ammirare in tutta la sua bellezza soprattutto al crepuscolo o quando sente odore di cibo.
In merito mi piace molto darle da mangiare le cozze vive, dato che riesce a mangiarne fino a 4 consecutivamente risucchiandole dal guscio aperto, oggigiorno la sua dieta è composta quasi completamente da cibo granulare ma i primi due anni non è stato semplice darle da mangiare mysis liofilizzati ed altro, visto che il secco non lo guardava; Centropyge bicolor: ormai in taglia adulta, anche lui bello grassoccio, fa parte della triade di inserimenti del luglio del 2002, preso perchè il loriculus che avrei voluto prendere non arrivava, oggi sono assolutamente contento della scelta. Il suo tipo di nuoto flessuoso, il suo continuo andirivieni dentro e fuori la rocciata, sono caratteristiche peculiari fondamentali di questo bellissimo pesce.
In quasi cinque anni non ho avuto nessun problema ai coralli, nè agli sps nè alla tridacna.
E’ solo un peccato che non sia semplice da fotografare; Zebrasoma flavescens: inserito alla fine del 2003, è l’ultimo grosso inserimento del mio acquario, ed è antecedente alla conoscenza di acquaportal, e più in generale della conoscenza dalla comunità acquariofila marina su internet. Bellissimo nella sua maestosità, con un giallo perfetto e senza ombre, è una nota di colore all’interno dell’acquario. Peccato che negli ultimi mesi la sua convivenza con Berto sia diventata un po’ complicata; Pseudoanthias squamipinnis Inseriti solo di recente, per dare un po’ di colore tendente al rosso, si sono dimostrati vivaci ed hanno iniziato a mangiare sin da subito, sono attualmente due femmine ed una che ha quasi completato il cambio sesso da femmina a maschio Acreichthys tomentosus Questo simpatico pesciotto, di cui purtroppo non ho nessuna foto migliore di questa, è semplicemente un pesce favoloso… si nutre di aiptasie infatti, ed ultimamente si sta pure mangiando la xenia… quindi è il pesce perfetto in tutti i sensi. Peccato solo che nella famiglia dei pesci lima esistano pesci molto simili a lui che invece di cibarsi di aiptasie si mangiano praticamente tutti i polipi dei coralli. Altri pesci che sono passati dal mio acquario… Qua ci sarebbe da sbizzarrirsi… ho avuto diversi altri pesci, tra cui uno splendido Synchiropus splendidus alias pesce mandarino, che è spirato alla soglia dei 3 anni in vasca, dopo aver ricevuto un pizzico o aver mangiato qualcosa di profondamente sbagliato, presentava infatti una bolla enorme da una parte del ventre Di Salarias fasciatus ne ho avute ben 3, una la trovai in terra la mattina, una venne mangiata dalla Ofiura Crassa, ed un’altra morì con il ventre gonfio dopo circa un anno dall’inserimento Poi seguono un Chelmon rostratus ucciso presumibilmente dal cianuro ed una coppia di Gobiosoma evelynae ottimi divoratori di parassiti ma dalla vita purtroppo molto corta Invertebrati: Gli invertebrati mi piacciono assai… peccato solo che non posso purtroppo inserire tutti i gamberetti che vorrei nella mia vasca, se avete letto sopra la mia calloplesiops va matta per i Lysmata wurdemanni, e così mi sono sempre dovuto limitare agli amboinensis, sebbene anche loro abbiano un bel timore reverenziale verso questo bellissimo pesce Ricci varii… un Diadema setosum, è un caterpillar, ma contribuisce a tenere sotto controllo la popolazione di xenia e di myrionema, diversi Salmacis bicolor, che sebbene lenti si nutrono di Myrionema amboinensis ed in passato anche diversi Mespilia globulus, inoltre paguri, qua un Calcinus elegans (zampe blu) e una coppia non ben identificata di Calcinus sp. e poi diverse trochus, turbo etc di cui non ho foto Gli SPS: small-polyped stony (da Borneman)
Infine arriviamo ai coralli… all’inizio, nel 2001, non sapevo neppure che esistevano gli sps e quindi neanche che si potessero allevare e magnificamente riprodurre. Ora sono diventato un sps-addicted, non riuscirei a farne a meno. In queste rapide carrellate di foto cerco anche di farvi capire il rateo di crescita dei vari animali, mettendo le date in cui sono stati fotografati, tenete conto dei cambiamenti fatti e descritti nella parte tecnica, e soprattutto del fatto che sono stati frammentati e taleati tante e tantissime volte per venire incontro soprattutto alle esigenze della vasca, infatti molti sono cresciuti troppo e la taleazione è diventata una mera necesità.
Aprile 2005: a sinistra Acropora microphtalma ed a destra Acropora nobilis. L’inizio… |
Montipora digitata verde, appena innestata in una roccia, ci rimarrà a lungo |
Una acropora che tenderei a definire formosa, ma di cui non sono sicurissimo |
Montipora foliosa, ancora piccola… ma l’errore di metterla in alto me lo porterò dietro |
8 mesi dopo, siamo a fine novembre e gli sps crescono, e se ne aggiunge pure qualcuno…
La A. microphthalma cresce e la sua base avanza imperterrita |
La A. nobilis si sviluppa sino a lambire il pelo dell’acqua |
Intanto aggiungo questa A. azurea |
Anche la M. digitata esplode |
La M. foliosa comincia a creare ombra sotto di se |
Lo sfondo che poi diventerà uello delle prime foto nella pagina ancora è vuoto |
La A. formosa a centro vasca comincia a farsi notare |
Intanto la A. microphthalma protende le sue braccia cercando di arrivare lontano |
Nel corso del 2006 pur taleando a più non posso per limitare la crescita verso il vetro i coralli non sembrano intimoriti e continuano a crescere… si aggiungono altri coralli…
La A. nobilis ha cambiato lato della vasca, ora è libera di espandersi |
La M. digitata verde cresce… |
Cresce… |
Anche da lontano fa paura |
Riflessi sull’acqua |
Ancora riflessi |
La A. formosa comincia ad avvicinarsi pericolosamente al vetro frontale |
La M. digitata verde al massimo della sua espansione… da qui sotto T5 |
La magnifica regina della mia vasca, una A. grandis |
Altre talee… |
Montipora samarensis |
Un LPS… Caulastrea furcata |
I Problemi avuti: E’ normale avere dei problemi quando si gestisce una vasca di questo tipo. Da una parte le mie fatiche più grandi sono state quelle di dover combattere contro coralli molli che si sono rivelati infestanti, e che quindi mi hanno creato, e mi creano, non pochi problemi nella gestione dei coralli duri. In particolare i discosomi si sono riprodotti in tutti i punti dell’acquario, anche in verticale, impegnandomi in una strenua lotta nell’evitare i contatti fra questi e gli sps. Di altra natura il problema avuto da parte della Xenia, che pur non essendo tossica in senso lato, tende a ricoprire qualsiasi cosa in acquario, arrivando quindi a soffocarla. Ma questi sono problemi dovuti ad una cattiva gestione della convivenza fra coralli duri e molli, i veri problemi avuti ritengo siano essenzialmente due. Il primo, di semplice soluzione una volta compreso, è stata una invasione incontrollata di alghe rosse incrostanti, dovute ad un livello di silicati nell’acqua molto oltre l’accettabile. Una volta capito il problema, ed intervenuto con un filtro post-osmosi contro i silicati, è stato incredibile l’osservare la sparizione totale di tutte le alghe in meno di 10 giorni. Il secondo problema invece è probabilmente un problema di difficile soluzione. Sono stato invaso da una specie di idrozoi, i Myrionema amboinensis, che a prima vista sono carini, ma che infestano completamente l’acquario, e tendono a soffocare qualsiasi cosa. Non hanno praticamente nessun nemico naturale, che non sia anche un nemico di coralli, tranne i ricci, ed in special modo i Salmacis bicolor ed i diadema setosus, ma che sono estremamente lenti nel cibarsene. Riporto qua due foto prese dagli esemplari della mia vasca. Nel forum, a questo indirizzo, http://acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=1981 se ne è parlato a lungo senza trovare pressochè nessun rimedio definitivo, ma è una discussione sempre aperta che potrebbe prima o poi rivelare un nuovo rimedio. L’alternativa è quella di rimuoverli meccanicamente quando formano un gruppo folto, in modo che ne sia facilitata la loro rimozione, aiutandosi con una pinza a becco lungo, solo che sono talmente piccoli e fragili che ricresceranno senza dubbio alcuno. Conclusioni: Quando penso alla mia vasca mi viene da pensare alla caparbietà con cui sono riuscito ad arrivare ad una vasca di SPS pur partendo da una vasca gestita con il biologico, con attrezzature sbagliate e con un tappeto di coralli molli in vasca. Nonostante una attrezzatura tecnica sbagliata, nonostante coralli molli infestanti in ogni angolo della vasca, sono riuscito ad avere la vasca che ho sempre desiderato. Tanti coralli duri e soprattutto molto molto grandi ed estesi, che è sempre stato un mio obiettivo.
Avere una vasca che sembrasse soprattutto un pezzo di barriera corallina, più che un accostamento cromatico di tanti coralli diversi. E devo dire che il risultato è stato splendido, anche se forse le foto che ho mostrato in questo articolo non rendono giustizia alla vasca, non riescono a restituire la grandezza delle singole colonie, n? gli intrecci che si sono formati con il tempo.
I pesci sono sempre stati bene, le poche eccezioni sono dovute più che altro a salti fuori dalla vasca o alla vecchiaia biologica dei pesci ospitati. Ringraziamenti: I ringraziamenti sono fondamentali in un hobby come questo. Senza tanti amici che ho conosciuto e che mi hanno aiutato e guidato non sarei arrivato a questi risultati.
Per primi vorrei ricordare Max e Davide, che furono appunto i primi a farmi intuire le potenzialità della mia vasca, subito dopo viene Acquaportal ed i due Marchi, Marco Rosetti e Marco Milanesi, sembra scontato ma senza di loro e senza questo forum probabilmente non sarei qua.
Ringrazio ovviamente tutti i frequentatori del forum, che contribuiscono alla crescita di questo magnifico hobby. Ed infine un grazie alle due persone che maggiormente hanno contribuito alla mia cultura acquariofila ed alla crescita della mia vasca: Gilberto Hassan, alias Ik2vov: incredibile dove arrivi la sua cultura tecnica, ha sempre una risposta pronta e la sua voglia di aiutare gli altri non è seconda a nessuno. Grazie Gilberto! Andrea Casalboni, dai più conosciuto come Pfft: non so come ringraziarlo in effetti. E’ una enciclopedia vivente, conosce cose che ancora devono essere scoperte. Un amico con cui ho avuto il piacere e la fortuna di aver condiviso fino ad ora questo hobby. Abbiamo fatto tanti passi assieme, mi ha sempre sorretto ed aiutato, ha sempre avuto una parola di conforto e di aiuto. Andrea, Grazie! Proiezioni future: La vasca, come la vedete in queste pagine non esiste più. E’ stata smontata poco prima di finire questo articolo. Il 22 aprile 2007. Ho scelto di ingrandirla un po’, complice un piccolo problema che avevo avuto al mobile. Ma questa ? un’altra storia…
– Night Vision –
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Le foto Le foto sono state tutte fatte da me, tranne forse due o tre, nella maggior parte ho impiegato una Nikon D70 con obiettivo 28/105 f.3.5/4.5 macro, mentre alcune di quelle più recenti sono state fatte con una Canon 5D ed obiettivi 24 f.4 e 100 macro gentilmente prestatami da un amico, le più vecchia invece con due compatte Olympus, C4000Z e C4040Z.
Non ci sono elaborazioni strane sui colori o su altro, se non una lieve correzione ai livelli ed al bilanciamento del bianco, ma sempre tenendo a mente quali fossero i colori reali della vasca, in modo che in qualsiasi modo le fotografie riuscissero a restituire un immagine il più possibilmente fedele alla vasca. |